I giudizi descrittivi nella valutazione periodica e finale
A decorrere dall’anno scolastico 2020/2021 la valutazione periodica e finale degli apprendimenti è espressa, per ciascuna delle discipline di studio previste dalle Indicazioni Nazionali, compreso l’insegnamento trasversale di educazione civica, attraverso un giudizio descrittivo riportato nel documento di valutazione, nella prospettiva formativa della valutazione e della valorizzazione del miglioramento degli apprendimenti.
I giudizi descrittivi sono riferiti agli obiettivi oggetto di valutazione definiti nel curricolo d’istituto e sono correlati a differenti livelli di apprendimento.
La valutazione ha un valore educativo e didattico ed è oggetto di riflessione e monitoraggio sistemico da parte dei docenti. Valutare è un compito strategico, quindi molto delicato attraverso il quale si intraprende un viaggio per rilevare sia il raggiungimento di obiettivi, sia il processo del miglioramento personale globale (cognitivo, emotivo, sociale). La valutazione deve avere una funzione generativa, promozionale, motivazionale, deve essere per l’apprendimento, non solo dell’apprendimento.
La valutazione condivisa con l’alunno diviene uno strumento indispensabile per promuovere, mobilitare e registrare la costruzione attiva e responsabile del proprio percorso educativo attraverso l’apprendimento. La valutazione comunicata ai genitori permette che possano partecipare al progetto educativo e didattico del proprio figlio.
> Criteri di valutazione disciplinare e valutazione competenze chiave europee
> Criteri di valutazione per l’Educazione Civica
>Il giudizio descrittivo riportato nel documento di valutazione è riferito a quattro differenti livelli di apprendimento, in particolare nel nostro Istituto: Avanzato L’alunno/a porta a termine compiti in situazioni note e non note, mobilitando una varietà di risorse sia fornite dal docente sia reperite altrove, in modo autonomo e con continuità. Intermedio L’alunno/a porta a termine compiti in situazioni note in modo autonomo e continuo; risolve compiti in situazioni non note utilizzando le risorse fornite dal docente o reperite altrove, anche se in modo discontinuo e non del tutto autonomo. Base L’alunno/a porta a termine compiti solo in situazioni note e utilizzando le risorse fornite dal docente, sia in modo autonomo ma discontinuo, sia in modo non autonomo, ma con continuità. In via di prima acquisizione L’alunno/a porta a termine compiti solo in situazioni note e unicamente con il supporto del docente e di risorse fornite appositamente.
I livelli di apprendimento sono riferiti agli esiti raggiunti da ogni alunno in relazione agli obiettivi di ciascuna disciplina. Nell’elaborare il giudizio descrittivo si tiene conto del percorso fatto, della sua evoluzione e di quattro dimensioni: a) l’autonomia; b) la tipologia della situazione (nota, ossia già stata presentata dal docente, o non nota, senza specifiche indicazioni rispetto al tipo di procedura da seguire); c) le risorse mobilitate per portare a termine il compito (predisposte dal docente, o, in alternativa, risorse reperite spontaneamente o precedentemente acquisite); d) la continuità nella manifestazione dell’apprendimento.
La valutazione degli alunni con disabilità certificata è correlata agli obiettivi individuati nel Piano educativo individualizzato (PEI), mentre la valutazione degli alunni con disturbi specifici dell’apprendimento tiene conto del Piano didattico personalizzato (PDP) e degli obiettivi individuati per tutta la classe di appartenenza.
La valutazione deve tener conto dei criteri di equità e trasparenza, ma anche di punti di partenza diversi, di un diverso impegno profuso per raggiungere un traguardo.
L’Art. 1 Decreto Legislativo 62/2017: Principi. Oggetto e finalità della valutazione e della certificazione
Comma 1.“La valutazione ha per oggetto il processo formativo e i risultati di apprendimento delle alunne e degli alunni, delle studentesse e degli studenti delle istituzioni scolastiche del sistema nazionale di istruzione e formazione, ha finalità formativa ed educativa e concorre al miglioramento degli apprendimenti e al successo formativo degli stessi, documenta lo sviluppo dell’identità personale e promuove la autovalutazione di ciascuno in relazione alle acquisizioni di conoscenze, abilità e competenze”.
Approfondimento >La valutazione formativa: autoregolazione e autovalutazione – Fornire un setting funzionale: • destinare un momento successivo alla consegna dei compiti scritti, per analizzare con la classe la frequenza degli errori da un lato e le modalità di risoluzione degli esercizi, dall’altro, attraverso l’ascolto attivo degli studenti; • creare dei momenti di lavoro di gruppo in cui gli studenti si confrontino sulle rispettive modalità di esecuzione dei compiti specifici; • creare dei momenti di restituzione personale al docente e/o alla classe, in cui gli studenti possano illustrare il processo attraverso il quale hanno risolto, o non risolto, una consegna. >La valutazione formativa: valutazione delle preconoscenze Per la programmazione di una lezione in cui sono incluse attività di valutazione formativa, ogni insegnante dovrebbe prevedere un’attività di valutazione iniziale per rilevare il livello di qualità delle preconoscenze; in seguito prevedere un’attività di approfondimento o di arricchimento in base ai risultati raggiunti durante la prima attività. Il passo successivo potrebbe essere prevedere un’attività di verifica che permetta agli studenti di dimostrare cosa e quanto hanno compreso e riflettere su cosa serve loro per raggiungere l’obiettivo condiviso. «È importante indagare che tipo di immagini gli alunni hanno di un concetto. Alcune immagini mentali possedute dai nostri studenti possono essere delle vere e proprie misconcezioni, cioè interpretazioni errate delle informazioni ricevute, le quali, se accomodate, non corrette e non indagate dal docente, rischiano di trasformarsi in modelli parassita.» (Capuano A., Storace F., Ventriglia L., 2014 – 2015).